28 de fev. de 2011

sirena di sabbia (i e ii)

sono una sirena di sabbia. so (sento, ma so) che se l'acqua arriva fino a me mi disfaró; se qualcuno decide di toccarme, anche solo sfiorarmi, mi disfaró ridendomi tra pezzetinno e pezzetino. in ogni caso, quando il sole mi seccherá diventeró duna-spiaggia-pezzo di sabbia incrostato in capezzolo.

sono una sirena di sabbia. mi fanno con le mani, carezzandomi. ed io mi lascio, perché mi piace essere cosí fatta, pochino a pochino, caezza a carezza. non ho gambe, anche se potrebbe haberle qualche giorno. la coda mi fa piaccere, quando me la fanno. come una carezza lunga di bacino a piede (piede?). poi, dopo di prendere la forma, col disegno delle scame rido rido rido le coccole, in silenzio, con lo sguardo sperdutto di tutta scultura di sabbia. l'erotismo delle mani disegna il mio corpo, sempre erotico, di sirena. mi guardano, ed io mi lascio, perche mi piace essere cosí guardata, pochino a pochino, sguardo a sguardo. mi guardano un po' per me, un po' per lui, che mi fa. io rimango (cosa poso fare?). rimango lí, tranquila, perché so (sento, ma so) che non sará per molto tempo. sono una sirena di sabbia ma fino a quando chi sa.

(xullo 2005)

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